“L’Ultima Sfida – sottolinea il regista Antonio Silvestre – è un film che parla di calcio senza che si veda praticamente mai: è una storia sul tradimento, sulla truffa e sull’inganno, ma anche sulla consapevolezza che una seconda via d’uscita possa esistere se riusciamo a capire chi di questa mano è il banco, perché anche qui il banco vince sempre”.
Realizzato con la collaborazione di Unione Stampa Sportiva Italiana e Global Thinking Foundation, distribuito da Amaranta Frame e Pfa Films, il film di Silvestre, da venticinque anni in militanza sui set cinematografici, racconta la storia che ha scritto proprio il regista, ispirato da un monologo teatrale e dalla sua passione per il calcio.
“Mi sono detto che dovevo esordire con una storia che mi rappresentasse e come cultore di calcio e da tifoso mi appassionava mettere su pellicola la vicenda di un campione. Inoltre, fare un film indipendente mi ha reso libero di scegliere il cast più congeniale, cercando attori giusti che avessero che fare con il tema e che avessero anche una sovrapposizione personale tra vita reale e cinematografica. Notando ultimamente nel sistema calcistico alcune anomalie rigaurdanti alcuni risultati strani delle partite, cambiati negli ultimi istanti, ho studiato gli accadimenti che si ripetevano e ho voluto scrivere una sceneggiatura provocatoria che potesse scoperchiare il vaso di pandora. La frase, citazione dal film, ‘questo farebbe saltare il banco?’, mette il protagonista di fronte al fatto che, a volte, un solo uomo può determinare il destino di una partita. In fondo, il personaggio Massimo De Core, con un cognome che dice molto, rappresenta un po’ tutti noi che, almeno una volta, vorremmo essere campioni”.
Il cast di attori annovera Gilles Rocca, Michela Quattrociocche, Chiara Iezzi, Giorgio Colangeli, Giulia Cappelletti.
Interpreta Massimo De Core, Gilles Rocca, dove già il suo nome è un omaggio al grande sportivo e pilota Gilles Villeneuve, campione della Formula 1 della Ferrari, scomparso in un tragico incidente nel 1982.
Prima di affacciarsi nel mondo dello spettacolo, lo stesso Rocca gioca a calcio, nelle giovanili della Lazio e al Cervia. A causa di svariati infortuni, nonostante la sua bravura, l’attore ha dovuto prematuramente appendere le scarpette della carriera calcistica al chiodo per poi dedicarsi, successivamente, alla recitazione.
Dopo svariate fiction (Carabinieri, Nero a metà, I Cesaroni, Le tre rose di Eva, Don Matteo) e alcune importanti menzioni come attore e regista (come il Premio Massimo Troisi), Gilles Rocca diventa il giocatore de ‘L’ultima Sfida’, un film impegnativo dal punto di vista emotivo. Da un lato, unisce le sue due grandi passioni, il calcio e la recitazione, dall’altro lo riporta indietro a cosa avrebbe potuto essere altrimenti la sua vita, ai sogni e alle delusioni, ma anche alla voglia di essere vincitore e campione, almeno una volta e a quaranta anni, stessa età che lo accomuna con il protagonista del film.
Massimo De Core non è un calciatore qualunque: per tutta la sua carriera ha militato nella stessa squadra diventandone la bandiera e inseguendo il sogno, mai realizzato, di vincere un importante trofeo. Quando la sua squadra raggiunge l’insperata finale della Coppa di Lega, la città esplode di entusiasmo. Proprio in quel momento, però, una banda criminale minaccia il Capitano De Core affinché la partita venga truccata e la sua squadra perda.
“L’ultima sfida” è una storia di sogni infranti e desideri mai realizzati, dove il calcio è qualcosa di più di una metafora di vita, dove le partite si vincono e si perdono, senza mai smettere di mettersi in gioco e rischiare.
“L’Ultima Sfida – sottolinea ancora il regista – approfondisce anche la consapevolezza che una seconda via d’uscita possa esistere. Esiste una vena di commedia all’interno di una vicenda molto attuale, legata al mondo dell criminalità e delle scommesse sportive, e ciò spaventa non solo il protagonista della storia, ma tutto lo sport un po’ in generale”.
Michela Quattrociocche, attrice romana appassionata di dizione e recitazione fin da bambina, successo che arriva prima come fotomodella per riviste e poi, dopo tanti provini, sfocia nel ruolo di Niki Cavalli nel celebre film ‘Scusa ma ti chiamo amore’ di Federico Moccia, accanto a Raoul Bova, consolidato dal sequel ‘Scusa ma ti voglio sposare’.
Seguono Natale a Beverly Hills di Neri Parenti, Una canzone per te e Sharm el Sheikh – Un’estate indimenticabile. Ed è sul fronte sentimentale che Quattrociocche si lega al mondo del calcio, moglie di Alberto Aquilani, noto calciatore, con cui costruisce una famiglia, anche se poi la vita li separa e lei comincia una nuova relazione con Giovanni Naldi, imprenditore di una rinomata famiglia di albergatori.
“Conosco Antonio Silvestre da tempo e sono stata onorata che mi abbia scelta per questo ruolo complicato ma anche stimolante. E’ un regista rigoroso e che sa dove vuole arrivare, però lascia anche liberi gli attori di esprimersi liberamente al megio. Ho cercato di immedesimarmi in questo film con un mix di giusta leggerezza e di grande consapevolezza dei temi trattati. Spero che molte ragazze e donne che fin ora si sentivano emarginate possano trovare ispirazione e pensare che ciò che fa un uomo può farlo anche una donna, a volte persino meglio!” commenta l’attrice.
Concorda la giovane attrice Giulia Cappelletti che afferma: “Trovo che questo film tratti di argomenti quali le scommesse, il mondo dei social e il percepito del calcio femminile, tematiche molto attuali e importanti da affrontare. Il regista le ha descritte con una grande sensibilità, con molta attenzione al dettaglio e alle piccole situazioni che caratterizzano la vita quotidiana. Alla mia età, è un grandissimo onore e una grande responsabilità partecipare a progetti che si fanno portatori di messaggi così importanti. Con Global Thinking Foundation, di cui sono testimonial, ci occupiamo di tematiche di parità di genere e aver fatto parte anche di questo film mi rende davvero orgogliosa”.
Global Thinking Foundation nasce appunto con lo scopo di sostenere, patrocinare e organizzare iniziative e progetti, di respiro europeo e internazionale, che abbiano come obiettivo la prevenzione alla violenza economica e all’abuso finanziario attraverso la disseminazione di alfabetizzazione finanziaria e digitale rivolta a donne, famiglie, soggetti indigenti, imprese impegnate nel perseguimento della parità di genere e di opportunità con particolare attenzione alle fasce più deboli della società.
Chiude il commento di Claudia Segre, presidente e fondatrice di Global Thinking Foundation: “Sosteniamo un paradigma di sport come scuola di vita, un impegno per un percorso di valori che forma le nuove generazioni e non solo, per ritrovarsi compatti contro derive sociali e discriminazioni di ogni tipo, ma anche per attivarci per una società dove non c’è spazio che per una solidarietà autentica che rigenera le nostre comunità”.
Per chi vuole accettare ‘L’ultima sfida’, ci si trova al cinema dal 3 Aprile 2025.
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