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La ricetta segreta dell’amaro Braulio di Bormio

Creato nel 1875 dal Dottor Francesco Peloni, farmacista locale con la passione della montagna e della sua natura, l’amaro Braulio è prodotto ancora oggi con la medesima ricetta segreta, una miscela di erbe aromatiche, bacche e radici, tramandata segretamente da una generazione all’altra da oltre 140 anni.

Legato da sempre alla storia e tradizione di Bormio e della Valtellina, sua terra d’origine, e del Monte Braulio, vetta da cui prende il nome, è un liquore antico e naturale al 100%, con quattro ingredienti svelati (genziana, ginepro, assenzio e achillea moscata) e un processo di produzione e invecchiamento in botti di rovere dove si bilancia armoniosamente il gusto amaro e i sentori balsamici, per creare un sapore amabile e setoso sul palato.

Gustato liscio, con l’aggiunta di un cubetto di ghiaccio oppure riscaldato nelle serate molto fredde, Braulio ha una sua variante ‘Riserva’, una produzione limitata di bottiglie creata con lo scopo di rendere omaggio alla ricetta artigianale classica, a cominciare dalla selezione delle erbe e degli aromi di montagna pestati nel mortaio per esaltare i principi attivi che le compongono. Segue l’infusione e la macerazione, con sola aggiunta di acqua di montagna e zucchero, e poi l’invecchiamento in botti di rovere di Slavonia per far sì che l’elisir possa respirare e gli aromi amalgamarsi, per un tempo di 15 mesi per Braulio e 24 mesi per Braulio Riserva.

La sede storica di Braulio, entrato a far parte del Gruppo Campari dal 2014, verte proprio nel cuore di Bormio, nella via Roma del passeggio e dei negozi, dove il liquore riposa negli scantinati disegnati come un labirinto sotterraneo ramificato nei cunicoli proprio sotto di essa.

Le note di gusto del liquore Braulio e Braulio Riserva, dal colore marrone ambrato con sfumature rossastre, partono con un aroma di legno e radici cui segue il sapore robusto e intenso sapore di erbe e olii essenziali, e un retrogusto corposo e persistente.

<Barbara Tassara>

 


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