Miart Milano 2019 ha concluso la sua ventriquattresima edizione con il tema conduttore ‘abbi cara ogni cosa’, forma di attenzione che l’arte mette nell’esplorare gli aspetti belli, estremi ed anche apparentemente meno rilevanti, della vita e dell’esistenza umana. Lo sguardo dell’arte getta una luce di attenzione sulle cose e, in qualche modo, le custosce, con un gesto di cura.

Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano e diretta da Alessandro Rabottini, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, ha portato in mostra i capolavori di 186 gallerie provenienti da 19 paesi nel mondo (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Messico, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Sud Africa, Svizzera, Turchia, Regno Unito, Ungheria, Stati Uniti).

Opere di maestri moderni, artisti contemporanei affermati ed emergenti e designer storicizzati e sperimentali, suddivisi in un percorso di sette sezioni: ‘Established’ racconta l’arte contemporanea e i Maestri, ‘Generations’ dialoga tra artisti di generazioni diverse,  ‘Decades’ esplora il Ventesimo secolo per decenni, ‘Emergent’ focalizza sulle generazioni più recenti di artisti, ‘On Demand’  per opere legate alla relazione con il contesto e il pubblico, ‘Object’ per gallerie attive nel campo del design da collezione.

<Barbara Tassara>

photocredit : Miart – Paolo Valentini