S.Pellegrino Young Chef Academy Competition per il 2024-25 ricerca per la sua sesta edizone la prossima generazione di talenti culinari.
Le candidature dei cuochi under 30 dovranno pervenire, con iscrizione sul sito, entro il 19 giugno 2024, coadiuvate da una ricetta di cucina personale, con storytelling capace di comunicare la propria identità, visione e far intuire le proprie abilità e creatività.
In due anni, si selezioneranno i migliori provenienti da diversi paesi al mondo dove si terrano le Regional Finals e ogni candidato eletto parteciperà alla finale internazionale, sottoposti ad una giuria (ancora da scoprire) di eccellenze mondiali.
Tre premi in palio, oltre al titolo di S.Pellegrino Young Chef 2025:
S.Pellegrino Social Responsibility Award dedicato a chi mettete in pratica una cucina responsabile e rispettosa dell’ambiente, della società e della produzione;
Acqua Panna Connection in Gastronomy Award votato dagli chef Mentor per il piatto che rappresenta al meglio il patrimonio del proprio paese di nascita collegando passato e futuro in un’unica ricetta;
Fine Dining Lovers Food for Thought Award per la personalità culinaria più amata dalla community del pubblico gastronomico.
La prima fase di selezione dei candidati sarà effettuata da ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, riunendo una community di talenti pronti a dimostrare le proprie abilità e imparare da coloro che hanno lasciato il segno precedentemente in questo settore.
“Bisogna ricordare che arrivare veramente preparati alle finali è fondamentale – ricorda Andrea Aprea, chef mentor della scorsa edizione che ha affiancato il vincitore italiano Michele Antonelli (GastroBi Villa Musone – Ancona), perché non si avrà mai una seconda occasione di fare una prima buona impressione davanti ai giudici”.
Nella giuria italiana di questa edizione ci sarà il maestro Giacomo Perbellini, due stelle Michelin al ristorante Casa Perbellini 12 e proprietario di altri nove locali, che punta sulla passione e sul rigore dei candidati, oltre alla capacità raffinare la proposta del piatto presentato.
Affiancato dagli altri quattro giudici, Matteo Metullio (Harry’s Piccolo Restaurant di Trieste, due Stelle Michelin), Davide di Fabio (Dalla Gioconda di Gabicce Monte, una Stella Michelin), Karime Lopez (Gucci Osteria di Massimo Bottura, una Stella Michelin) e Isabella Potì (Bros di Lecce).
Tutti d’accordo sul raffinare le qualità di questa professione che diventa sempre più sfaccettata e richiede alte capaità di imprenditorialità, di comunicazione, di internazionalità, di stare sotto i riflettori e, al contempo, di essere autentici nella propria forte identità territoriale e tradizionale, rieditata con una visione moderna e una capacità di scrivere un capitolo nuovo della gastronomia internazionale.
Si chiedono dunque molte cose, oltre a mostrare una grande passione per la gastronomre via via selezionatori e le varie giurie delle proprie abilità nel diventare una figura capace di stimolare un cambiamento positivo nel settore.
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