Kelly Robert, artista californiana che ha studiato Belle Arti alla Rhode Island School of Design, con un master presso la New York Academy of Art, si trasferisce a Massa Carrara e apre il suo studio tra le Alpi Apuane e il Mar Ligure.
Sarà lei la protagonista, fra il 23 giugno al 4 agosto 2024, ad Accesso Galleria di Pietrasanta con l’esposizione ‘Kelly Robert. Uplift’, la prima personale con un corpus inedito di dodici sculture in marmo, terracotta e smalto, basate sulla silhouette umana e sinuosa, quasi sempre femminile.
In via del Marzocco 68-70, i torsi sensuali e spirituali della Robert ritraggono il corpo in diverse posizioni, affascinanti come i mezzi busti dell’arte greco-romana però in chiave contemporanea.
Le figure in argilla scolpite a mano sono poi dipinte con un colore che comunica la forza intensa della posa, dal titolo ‘Uplift’ quasi fisicamente innalzata nel corpo e nell’energia usata per creare, evolvere, trasformare.
Come ha sottolineato l’artista: “Spero che questo lavoro offra un’idea della nostra resilienza come esseri umani. Vorrei che ricordi che, anche nei momenti più difficili, possiamo superare ed elevarci oltre ciò che percepiamo come un ostacolo. C’è un aspetto del fare arte che è davvero importante per me: scelgo di produrre un lavoro che contenga energia. Credo che l’energia possa tornare alle persone e le persone possano assorbirla e usarla per elevarsi.”
Accompagna la mostra un catalogo edito da Accesso Galleria, con un contributo della critica d’arte Tara Keny che ha intervistato Kelly Robert nel suo studio a Massa-Carrara.
“Le mie opere, anche se astratte, sono molto radicate nell’anatomia e in quelle fasi di transizione dove la vita di ognuno cambia ed è influenzata da ciò che sta accadendo. A volte, questi momenti incisivi svaniscono, ma nel corpo tutto ciò che ci accade – fisicamente o emotivamente – lo portiamo in qualche modo con noi nel tempo, nelle nostre cellule come nelle nostre menti. Alcuni busti sono più forti o robusti. Alcuni sono più introspettivi. Alcuni sembrano tranquilli e più radicati, o diciamo più pesanti, e alcuni si innalzano un po’ di più”.
Vi è anche una statua maschiloe, che sta emergendo, ma sta anche collassando su sè stesso un pochino ed ha torsione, l’ha chiamata ‘Liberazione della Verità’.
“Il linguaggio del corpo – spiega Kelly Robert – mi fa pensare alla danza, alla forza della danza e alla sua energia, che parte da forme magari delicate eppure così forti, con un nucleo incredibilmente forte. Sento che le estremità non sono così importanti. C’è abbastanza informazione lì, nel centro, come succede ai busti con gli arti mancanti nelle statue antiche, senza gambe e senza braccia, a volte pure senza teste.
Mentre costruisco i pezzi di argilla che voglio cuocere, li costruisco vuoti e aggiungo strato dopo strato, quasi come una mappa topografica tridimensionale. C’è una sorta di forza nell’argilla stessa che deve essere costruita in un certo modo perché la forma tenga e perchè l’energia possa fluire, senza ostacoli, in tutto il pezzo, e farle fare la sua magia”.
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