La cantina nelle Langhe L’Astemia Pentita è il progetto creativo di Sandra Vezza proprietaria di Gufram.
Sandra Vezza, è lei l’ape regina, ma anche il capo cordata in azione insieme alle api operaie, che ha dato vita e volto alla cantina L’Astemia Pentita così come viene comunicata oggi.
Donna dinamica e vivace, appassionata e pure filosofa e romantica, tanto da preferire vivere all’aria aperta nella campagna delle sue terre che cura e ama in modo disarmante.
Imprenditrice, nata e cresciuta tra le colline più alte delle Langhe, da bambina sognava di diventare stilista di moda, artista che amava dipingere e designer che si costruiva i propri giocattoli.
E tutti questi talenti le sono tornati utili quanto a 29 anni prende le redini dell’azienda di gelatina alimentare e farmaceutica fondata dal marito.
Nel 2012 acquisisce il famoso marchio cult di design Gufram, famoso per gli irriverenti ed eclettici pezzi artistici che arredano case, location e musei in tutto il mondo.
La passione per il mondo del vino, oro prezioso delle sue terre, ha avuto il richiamo più forte e ha portato Sandra Vezza a pensare ad un progetto contemporaneo che valorizzasse l’identità territoriale e regalasse ai fruitori moderni un’esperienza originale tra arte del vino e design.
Sita fra i comuni di Barolo e Monforte, L’Astemia Pentita possiede 20 ettari di terreno dove crescono i filari dei suoi vigneti con vitigni autoctoni, riconoscibile per la sua presenza scenica pop e l’architettura originale e fuori dagli schemi che la contraddistingue.
Si sale dal giardino d’ingresso al wine shop con sala degustazioni rialzata al primo piano, dopo aver osservato la geometrica architettura esterna che evoca le sagome delle cassette nel design e nel rivestimento in legno ecologico, aperte sul panorama da ampie vetrate mozzafiato.
I pavimenti proseguono la visione naturalistica della proprietaria con grezze geometrie di rafia incastonata nelle loro trasparenze – una volta usata per legare i filari e per fare gli imballaggi – illuminati da lampadine a forma di acino d’uva, divani dal design che richiama i tappi e le botti abbinati a tavolini con centrotavola scultoreo a forma di cappello contenitore.
L’arte decora pareti e soffitti, ispirati all’amore universale e alle bottiglie lui & lei disegnate personalmente da Sandra Vezza.
Anche scendendo nella scenografica cantina i grandi dipinti murali sono realizzati da artisti locali, in chiave pop e surrealista, e richiamano lo stile immancabile di alcuni dei prodotti iconici di Gufram, come il divano ‘Bocca’, il ‘Cactus’, la poltrona ‘Roxanne’ e la seduta gigante ‘Mikey dei Sogni’ disegnata da Studio 65 che sovrasta le grandi botti come ‘un trono contemporaneo’ della nuova regina dei vini.
Questa cantina innovativa dall’architettura forse unica, curata nei minimi dettagli per ricreare un ambiente da favola in cui esprimere tutto lo storytelling legato al marchio è perfetta per i tempi attuali, dove alla degustazione meditativa si aggiungono gli scatti social dell’esperienza da poter condividere con impatto scenico in tempo reale.
Tutto il reparto di produzione, l’invecchiamento delle botti, l’imbottigliamento, lo stoccaggio, e persino il reparto spedizioni, sono stati organizzati architettonicamente, secondo un sistema ‘a caduta’, dall’alto verso il basso, in modo che tutto avvenga secondo l’ordine creato dalla gravità.
La pressa e la pigiatrice precedono il flusso attraverso i tubi che portano il mosto per caduta dall’alto verso l’alto nelle vasche di vinificazione, dove il vino sosta dai 30 ai 60 giorni prima di essere posato a macerare nelle botti di rovere.
Attualmente si producono 70.000 bottiglie, con il progetto di duplicarle e anche di più, con gradualità per mantenere alta la qualità enologa e il controllo dell’intero processo, dalla dalla vigna all’ultimo passaggio in cantina.
Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Nascetta sono le uve autoctone coltivate, mentre Sauvignon Blanc, Pinot Nero, Riesling e Chardonnay quelle internazionali, seguite da una squadra tecnica importante capeggiata dall’enologo scienziato Donato Lanati, fermo sostenitore del concetto che la personalità di un vino derivi direttamente dal territorio da cui proviene e capo del laboratorio di ricerca Enosis, dove il progetto di ogni vino parte dallo studio dell’acino che racchiude in sé tutte le espressioni dell’ambiente in cui è coltivato il vigneto.
La cantina a conversione biologica produce oggi quindici etichette con un chiaro focus sui vitigni del luogo: il Nebbiolo sia esso Barolo D.O.C.G. o Langhe D.O.C., il Barbera d’Alba D.O.C., il Dolcetto d’Alba D.O.C.
Tra le punte di diamante de L’Astemia Pentita spicca il Barolo D.O.C.G. Cannubi, vino dal colore granato e dalle peculiari note fruttate e speziate che con i suoi 36 mesi in botte sprigiona tutta l’essenza delle Langhe, e il Barolo D.O.C.G. Terlo, vino un po’ più rustico che però nella variante Riserva regala un ampio ventaglio di sensazioni olfattive e una maturità e complessità incredibili.
È la stessa Sandra Vezza a dichiararsi “astemia pentita” e a dare a questa conversione il nome della cantina: da sempre astemia, presa la decisione di dedicarsi alla produzione vitivinicola, ha annunciato definitivamente il proprio pentimento.
“Sono sempre stata innamorata delle mie Langhe, dove sono cresciuta e dove vivo. La mia meditazione è da sempre camminare tra i vigneti, e sostare ore guardando questo paesaggio spettacolare che cambia continuamente colore ogni mese dell’anno. Da queste terre è iniziata la mia avventura nel vino e sono certa che anche la mia famiglia proseguirà nel tempo questa passione”.
Per informazioni, prenotazioni visite e degustazioni:
L’Astemia Pentita
via Crosia 40 – Barolo (CN)
Telefono 0173 560501 / 339 3006910
visit@astemiapentita.it
www.astemiapentita.it
<Barbara Tassara>
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