In concomitanza con i 100 anni di BMW e i 50 anni di BMW Italia, il gruppo automobilistico aumenta la diffusione del servizio di car sharing DriveNow, altro aspetto della mobilità secondo un approccio culturale olistico, pur sempre come veicoli di qualità Premium.
BMW affida a DriveNow la sua flotta di qualità BMW e Mini per la zona di Milano, seconda area operativa più grande d’Europa dopo Berlino, in collaborazione con Sixt Se, in modalità free floating al costo di 34 centesimi al minuto, tariffa che comprende assicurazione, parcheggio (strisce blu, strisce gialle) e zona Area C.
Un rete e una flotta ben distribuite, fino a comprendere l’aeroporto di Linate in accordo con SEA, possibilità di prenotazione della macchina per 15 minuti, e ricarica per le elettriche fino all’ 80% in meno di mezzora.
Servizio all’aeroporto anche in quelli di Berlino, Monaco di Baviera, Amburgo, Colonia, Düsseldorf, Vienna, Copenaghen, Stoccolma e Londra (London City Airport).
Tutte dotate di full optional: 4 posti, 5 porte, Park Distance Control Plus, DrivingAssistant Plus, sensori di parcheggio, videocamera posteriore, climatizzatore automatico e pneumatici termici.
“Siamo molto orgogliosi di annunciare l’introduzione anche a Milano di queste prime auto elettriche BMW i3 (94Ah) con Range Extender perché questo rappresenta per DriveNow e per la città un ulteriore passo avanti verso una mobilità futura sempre più sostenibile e innovativa”, commenta Andrea Leverano, managing director di DriveNow Italia.
“Da oggi i cittadini di Milano potranno scegliere di spostarsi rispettando l’ambiente e senza al contempo dover rinunciare al comfort e all’innovazione tecnologica che solo una BMW può offrire. Inoltre, per garantire ai nostri clienti un’esperienza sempre più friendly, anche le nostre BMW i3 (94Ah) con Range Extendersaranno disponibili in modalità free floating: questo significa che i cittadini potranno iniziare e terminare il noleggio delle BMW i3 direttamente in strada senza doversi necessariamente recare presso le colonnine di ricarica”.
<Barbara Tassara>
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