Il tentativo di Whitney Wolfe Herd creare una community e relazioni sentimentali, di amicizia e professionali ‘women-first’ e con dei valori etici.
Viene lanciata in Italia l’app di dating e social networking ‘Bumble’ incentrata sull’autostima e la consapevolezza femminile, un modo digitale di entrare in contatto e stringere relazioni.
Creata nel 2014 da Whitney Wolfe Herd con lo scopo di permettere alle persone di instaurare relazioni sentimentali, di amicizia e professionali ‘women-first’, costruita a misura di donna e basata su principi di equità, gentilezza e rispetto, dove tutti i membri contribuiscono a preservarne i valori.
Scaricabile da App Store e Google Play, si basa sulla localizzazione, mediante scorrimento a destra o sinistra, in modo che due persone interessate ai rispettivi profili, possono creare una connessione e scambiarsi messaggi di testo, foto e gif.
La prima mossa per stabilire una connessione può essere fatta solo da donne che, quando ricevono una manifestazione di interesse verso il loro profilo, hanno 24 ore di tempo per aprire la conversazione, altrimenti il collegamento scade.
Ci sono la verifica del profilo tramite intelligenza artificiale (lo scudo blu), le videochiamate e le chiamate vocali direttamente dall’app, senza dover condividere numero di telefono o indirizzo email, il rilevatore che individua e sfoca immagini di nudo.
Inoltre sono banditi discorsi di odio, di violenza, body shaming, cyberflashing e, secondo le linee guida della community, si possono segnalare comportamenti contrari ad esse e bloccare e segnalare persone che hanno comportamenti non congrui.
Una funzione Sooze per mettere in pausa la propria attività e anche avvalersi di centri per la sicurezza e il benessere selezionati dall’app per rendere più responsabili le relazioni on e off line.
I presupposti ci sono tutti, bisognerà provare a vedere concretamente il funzionamento e l’utilità per ognuno e, ovviamente, il corretto allineamento della community ai principi e ai propositi, man mano che il volume dei contatti cresce.
<editorial staff Wemagazine>
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