Stella McCartney utilizza nella produzione cashmere biologico, un cashmere rigenerato dal nome Re.Verso realizzato in Italia ed ottenuto utilizzando gli eccessi industriali di produzione del filato così da ridurre l’impatto ambientale del 92% rispetto al cashmere puro.
Per produrre la fibra necessaria per un maglione in cashmere servono quattro capre, contro i cinque maglioni realizzabili con la lana di una sola pecora. L’aumento nella domanda globale di cashmere e la conseguente crescita degli allevamenti di capre sta distruggendo le praterie della Mongolia, habitat ideale della capra da cashmere con grandi praterie e clima freddo. Le capre da cashmere tendono però a danneggiare le praterie, divorando la vegetazione e strappando l’erba alle radici. I loro zoccoli, particolarmente affilati, perforano il terreno, il cui strato superficiale viene portato via dai forti venti.
Secondo i dati forniti dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, il 90% della Mongolia è a rischio di desertificazione.
Stella McCartney sta lavorando in sinergia con diversi partner, tra cui la Sustainable Fibre Alliance e la Wildlife Conservation Society, a sostegno del lavoro sul campo in Mongolia per invertire questo rischio di desertificazione.
<Barbara Tassara>
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