DESIGN

‘Lake Como Design Festival’, arte e design ospitati in affascinanti ville, palazzi e musei

Dal 17 al 25 Settembre 2022 la città di Como ha ospitato ‘Lake Como Design Festival’, un appuntamento annuale a tema, grazie al quale si possono ammirare bellissime esposizioni e approfittare di momenti di riflessione interiore e ricerca.

Il tutto si sviluppa in una serie di eventi nel centro storico della città e attorno al suo lago.

Quest’anno le location protagoniste sono state maestose e di prestigiosa bellezza: Casa Bianca, ospite di ‘Galerie Philia’, un insieme di opere di design di artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, in cui ogni stanza era progettata a tema e contenente le varie opere, tra cui le particolarissime lampade di Jan Garncarek Design, ognuna con un nome differente in base a ciò che rappresentano.

In mostra anche ‘A time for everything’, con al centro un favoloso candelabro adornato con delle vere e proprie candeline create da Morghen, noto studio di design.

Tutt’attorno altre opere, tra cui la più particolare ha una frase molto suggestiva, ‘Nothing is as defenitive as stone’ (‘Nulla è più definitivo di una pietra’) e, difatti, era proprio una pietra portaoggetti la contenitrice di questa emblematica massima.

Un’altra stanza degna di nota è sicuramente quella cosparsa da cerchi colorati luminosi a mo’ di lampada e con tavolini di vetro coloratissimi.

Il designer scultore Frédéric Saulou, invece, ha adornato una locale ricco di oggetti molto particolari; il concetto comune era la trasparenza e il marmo e tutti i pezzi erano delle limited edition.

Tra i molti, vale la pena sottolineare la presenza di un connazionale, Lupo Horiõkami, tatuatore e designer nato a Vicenza, uomo che ha fatto di una passione il suo lavoro.

Anche l’arte è stata regina di questa mostra, in particolare le opere dell’artista Aurel K. Basedow che, grazie all’utilizzo della resina, ha creato dei quadri raffiguranti forme astratte, dando sfogo ai sentimenti più profondi dell’essere.

Ospite speciale di questi spazi, Samuel Costantini alias Dal Furlo, ha portato altri elementi d’arredo che sono vere e proprie opere scultoree realizzate con materiali di recupero come rame, bronzo e ottone a cui vengono date nuove forme e nuova vita. Ogni pezzo è unico e trasmette il suo forte legame con la natura circostante.

Fra tutti, ‘Underwood’, il portacandele in ottone che ricorda pezzi di corteccia staccata dal tronco, ‘Golden Waves’, il tavolo lavorato a fiamma e ‘Embrace’, una sedia artigianale personalizzabile.

La seconda location la si poteva raggiungere con qualche minuto di camminata, Villa Gallia. Movimentopresenta ‘In search of lost time’, prendendo ispirazione dalle celebri novelle di Marcel Proust, autobiografiche e sempre alla ricerca del tempo perduto e delle scelte effettuate nel passato.

La parola d’ordine è stata: fuscia. Tutta Villa Gallia, a partire dall’entrata, era sopraffatta da questo sgargiante colore, il quale non è riuscito comunque a togliere la scena alle prestigiose opere di design e al maestoso lampadario nel cuore del salone principale.

Designer provenienti dal Messico, dagli Stati Uniti, dall’Argentina, dalla Russia e da molte altre parti del globo, hanno potuto dare il loro contributo per adornare la solenne villa.

La location numero tre è il Museo delle Scienze Casartelli, dove sedie e lampade create da studi di design famosi si sono fatte largo tra gli oggetti scientifici del museo.

Tra gli esempi più importanti, quelli di Studio Terre, uno laboratorio d’arte sperimentale, e quelli di Næssi Studio e Corpus Studio, questi ultimi con la loro ‘bb chair’ creata in Francia con l’utilizzo dell’alluminio.

Le altre due location, Palazzo del Broletto e Palazzo Mugiasca hanno ospitato delle installazioni viranti verso l’arte, in particolare il progetto ‘Erranti, l’arte oltre il limite del visibile’, a cura di Francesca Alfano Miglietti (FAM), nota scrittrice, critica d’arte e saggista italiana.

Davvero incredibile come dei luoghi possano trasformarsi, per le diverse occasioni, e possano trasportare in un’altra dimensione, più profonda, più significativa, dove i sentimenti dell’essere e tutti i cinque sensi umani vengono testati e sollecitati insieme.

<ha collaborato Azzurra Agushi>


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